Davide Galli

vita 2.0:
abitare e lavorare nell'appennino

Davide Galli

vita 2.0:
abitare e lavorare nell'appennino

Davide Galli

vita 2.0:
abitare e lavorare nell'appennino

Davide Galli

vita 2.0:
abitare e lavorare nell'appennino

NASA JEANS ARGENTINA ::: autumn-winter 2001


Creatività e shooting fotografico per ADV e cataloghi

Il titolo corretto dovrebbe essere “La campagna realizzata in una settimana, notte e giorno, con il cliente presente e coinvolto in tutte le fasi”.
Con Marcelo Muriado, giovane titolare di NASA Compañia de Productos Argentina, ci conoscemmo nel marzo 2000 a Rosario grazie a Carina Cavazza che dal suo rientro in Argentina nel 1996 era diventata “direttore creativo” di quella che allora era una delle più importanti firme di moda sudamericane.
Mi trovavo lì ancora una volta per portare avanti la mia idea malsana della filiale oltreoceano dello Studio Davide & Galli; progetto che presto dovette fare i conti con l’improvvisa gigantesca crisi economica che colpì il paese, così come ne subì le conseguenze anche il bellissimo risultato di questa campagna che non vide mai la luce.
Il fatto di collaborare da tempo a distanza con Carina ci suggerì che l’inversione delle stagioni tra i due emisferi poteva essere comoda da sfruttare a nostro favore. Le campagne di solito si preparano 6 mesi prima dell’uscita e quindi si lavora in inverno la campagna estiva e viceversa, trovando le peggiori condizioni climatiche per i servizi fotografici. Perché non realizzare le campagne italiane che necessitassero di esterni a Rosario (o nella Pampa della Provincia di Santa Fé e negli spazi urbani di Buenos Aires) e quelle argentine in Italia?
Marcelo era già stato nostro ospite poche settimane prima, per seguire la settimana della moda a Milano, dove lo presentammo a Elio Fiorucci per il quale avevamo da poco realizzato un cortometraggio. Ci accordammo su un canovaccio di massima per organizzare un’intensissima settimana di lavoro al suo rientro: tutto lo staff allargato (che comprendeva anche tutti liberi professionisti fidelizzati dello studio) presente in una non-stop per realizzare una campagna dalla sua ideazione alla sua realizzazione. Marcelo avrebbe portato due valigie di vestiti, di due taglie per tipo.
In questa scheda è quindi giusto partire dal BACKSTAGE per capire la storia creativa dietro al progetto e vedere solo alla fine i materiali realizzati.




La prima riunione, sfruttando il fuso orario “vantaggioso” per il cliente, si fece subito dopo il suo arrivo di sera.
Il mattino dopo brainstorming allargato e prima impostazione della campagna riprendendo il tema precedente di Nasa dal titolo “IMAGINEMOS MÀS”.
Si decise di utilizzare una tecnica mista tra la foto e il fumetto “manariano”, per sovrapposizioni. Con uscite pianificate prima solo fumettistiche, addirittura con la produzione di una storia a puntate per teen-ager da distribuire nei punti vendita, poi una campagna surreale e intermedia con parti delle foto modificate a fumetto e la soluzione sulla “crisi di identità": cosa sono io, reale o irreale? Non lo so. LO QUE CREO, VEO. Cioè... Quello che credo, vedo.
Un gioco di parole volute per distorcere il proverbio, utilizzato anche in Argentina del “Credo solo a quello che vedo".
Un ribaltamento per dire QUELLO CHE IMMAGINO DIVENTA REALE.
Le foto pulite invece, senza interventi, sarebbero state utilizzate nelle immagini da catalogo.

ECCOLE IN UNA SEQUENZA DI ALCUNE DELLE FOTO SCELTE
sia per il catalogo che per la successiva elaborazione per la campagna.



Il viaggio a Milano per trovare i modelli, fatto a meta settimana, non portò ai risultati sperati. Due agenzie e ottimi casting, ma nel gioco di reale-irreale cercavamo persone più credibili, più vere. In cui il pubblico potesse identificarsi. E allora al rientro, la sera stessa. decidemmo di aggirarci per Piacenza nei locali a caccia di ragazzi e ragazze che ci colpissero. E li trovammo.

Lo shooting si risolse in un'intensissima giornata dall'alba al tramonto. Giocata tra l'interno delle mura farnesiane di Piacenza e la “Münta di Ràtt”, utilizzando casa mia (l'ex studio di Via San Rocchino) come base per trucco. cambi d'abito, ristoro troupe. ecc...
Come si può vedere dal questa GALLERIA ANIMATA DEL BACKSTAGE.
Della scelta di Piacenza come location ne parla anche questo articolo di Giorgio Lambri su Libertà.

Ed ecco una delle PAGINE STAMPA realizzate.
Per vedere le altre
CLICCARE QUI.



Direzione creativa Carina Cavazza, Art director Davide Galli, Assistente art Annalisa Mastrantonio, Responsabile produzione Valentina Carraro, Fotografie Ettore Sola, Illustrazioni Sergio Anelli, Copywriting Camillo Sperzagni, Sviluppo grafico Elisa Bozzarelli e Silvia Ferri, Modelli Chiara Marenghi, Vittorio Cabrini e Marcello Franchi, Riprese video Franz Soprani, Musiche John Bel Paese, Trucco Lisa Rossi, Segreteria e organizzazione Giovanna Bandini e Paola Compiani, Fotografo backstage Francesco Paratici, Background e backstage Roberto Dassoni.
Partecipazione al brainstorming e alle fasi di realizzazione Studenti del corso IFTS -Web Manager finanziato dalla Comunità Europea.