Davide Galli

vita 2.0:
abitare e lavorare nell'appennino

Davide Galli

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Davide Galli

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Nell’ex studio di via Campagna ho aperto a mie spese e mantenuto per 2 anni un CENTRO ASOCIALE.
Dove ho fatto “proposte culturali” che seguissero una linea molto precisa: che piacessero a me.
Lo spiega meglio l’etimologia del nome qui a fianco.

Un'inaugurazione di Kukampiès
Con un successo straordinario. Più di qualsiasi altra galleria privata in quel momento.
Alcune inaugurazioni mi hanno addirittura creato qualche problema con la Polizia, a causa della gente in strada che bloccava il traffico.

Ho aperto con una serata in cui riproponevo un video di uno degli ultimi concerti delle Catene della Cresima, un gruppo di avanguardie musicali, neodadaista con performance a cavallo tra il geniale, il cervellotico e il demenziale. Ne ho fatto parte e volevo condividere quella “punta avanzata” che aveva l’obiettivo, purtroppo mai raggiunto, di finire i concerti con sale completamente vuote a seguito di fuggi-fuggi e disgusto.
Altre serate di video e poi la prima mostra personale di Chiara Camoni.
Poi Federica Ferzoco, Michele Lombardelli e Fulvio Guerrieri, Barbara Mozzi, Francesco Peratici.

E la mostra UNO A UNO” ARTE GIOVANE IN-CONTEMPORANEA, organizzata insieme allo studio grafico MOTION3.
10 giovani artisti esposti tutti insieme con una sola opera il primo giorno.
E poi “a uno a uno” esposti per una settimana. Uno negli spazi di Kukampiès e l’altro negli spazi di Motion 3. Inaugurando, come diceva il sottotitolo, “contemporaneamente”.